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25 Novembre 2016
Prima unione civile a Domodossola: auguri a Ramona e Sara, sia d’esempio il Sindaco Pizzi
A nome delle nostre Associazioni e della comunità lgbt+ (lesbica, gay, bisessuale e trans) rinnoviamo pubblicamente gli auguri a Ramona e Sara per la loro unione civile, celebrata a Domodossola lo scorso 14 novembre.
Il movimento lgbt+ ha lottato per più di 20 anni per vedere riconosciuti pari diritti e doveri per tutte le coppie, siano essere formate da persone di sesso opposto o dello stesso sesso. Anche nella nostra provincia per più di dieci anni le nostre Associazioni hanno lavorato e lavorano per decostruire i diffusi stereotipi e pregiudizi nei confronti delle persone lgbt+, come anche le diverse forme di discriminazione. Abbiamo manifestato per la parità dei diritti e vale la pena ricordare l’ultima manifestazione in ordine di tempo, “Svegliati Italia, Svegliati Verbania”, proprio alla viglia della discussione in Senato del disegno di legge Cirinnà (lo scorso gennaio) con un grande successo in termini di partecipazione e consenso da parte delle cittadine e dei cittadini, a Verbania come in tutta Italia. L’approvazione della legge 20 maggio 2016 n. 76 ha finalmente regolamentato le unioni civili delle persone dello stesso sesso, riconoscendone per la prima volta diritti, doveri e la sussistenza della vita familiare. La legge ha equiparato inoltre le disposizioni riguardanti il matrimonio anche alle coppie unite civilmente, ad esclusione dei diritti relativi all’adozione. Questo primo passo verso l’eguaglianza tra tutte le cittadine e i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, ha un forte valore culturale e sociale. Non esiste più un solo modo o un solo tipo di famiglia, non esistono amori di serie A e amori di serie B.
Nonostante diverse forze politiche hanno osteggiato per anni l’approvazione anche solo di minimi diritti alle coppie formate dalle persone dello stesso sesso, oggi il riconoscimento delle unioni civili è legge. Ai fanatici e agli integralisti che vorrebbero quindi che i Sindaci si opponessero attraverso un’obiezione di coscienza, è nostro dovere ricordare che la legge non prevede questa scelta da parte dell’Ufficiale di Stato Civile che è in dovere di procedere secondo le norme vigenti e che questa posizione è stata ribadita anche dal Consiglio di Stato. Se ci fossero mai degli abusi in tal senso, e non lo crediamo, sarà nostro preciso dovere denunciarli alle competenti Autorità.
Anche al di là della doverosa applicazione della legge, ci chiediamo come sia possibile ancora oggi da parte di alcuni gruppi e persone (per esempio il gruppo di preghiera di Medjugorje di Domodossola) il tentativo di voler imporre le proprie credenze e il desiderio di limitare il diritto fondamentale altrui di unirsi civilmente. A queste persone va ricordato che la loro contrarietà nei confronti di gay, bisessuali e lesbiche e delle loro famiglie rappresenta un’aperta opposizione ai principi di uguaglianza e libertà su cui si basa la nostra e ogni altra democrazia. Valori fondamentali che noi, come molte e molti altri, continueremo a difendere. L’unione tra Ramona e Sara, la loro famiglia, merita lo stesso rispetto e la stessa considerazione di qualunque altra.
Un ringraziamento va a Lucio Pizzi, non tanto per aver fatto il suo dovere o per non aver considerato l’area integralista che gli chiedeva di astenersi, quanto per il modo con cui ha voluto essere presente in qualità di Sindaco e per le parole che ha usato. La parità tra tutti gli amori e tra tutte le persone si misura anche attraverso questi gesti e questa considerazione umana, ancor prima che politica e giuridica. Sostenere la famiglia significa sostenere tutte le famiglie e quindi non escludere qualcuno a causa del suo orientamento sessuale o di un’altra condizione fondamentale della persona.
Verbania, 21/11/2016
Elena Broggi, Presidente di Agedo Verbania
Stefano Salerno, presidente di Arcigay Nuovi Colori Onlus
Marco Coppola, presidente onorario di Arcigay Nuovi Colori Onlus