Presentazione del libro “Ichnusa” di Bert D’Arragon a Verbania
9 Aprile 2013GIORNATA MONDIALE DI LOTTA ALL’OMOFOBIA CENA SOLIDALE PER RISPONDERE A CHI ANCORA OGGI NELLA NOSTRA PROVINCIA VUOLE ESCLUDERE LESBICHE E GAY CON POSIZIONI INCIVILI ”
17 Maggio 2013Martedì 14 Maggio 2013
Proprio come veniva spiegato nel comunicato stampa congiunto delle nostre Associazioni, il progetto presentato dalla dottoressa Luisa Fressoia presenta presupposti alti, nobili e condivisibili. Tutti legati alla comprensione delle diversità. Anche la metodologia è molto interessante, sicuramente vincente ed efficace per raggiungere certi obiettivi didattici ed educativi.
Quello che viene assolutamente contestato alla dottoressa Fressoia sono le sue convinzioni chiaramente espresse e difese sull’origine dell’omosessualità come scelta e frutto di disagi psicologici profondi, la sua convinzione che dall’omosessualità si possa “uscire”, che l’omosessualità distonica non sia il risultato di profonda omofobia interiorizzata e che il soggetto vada aiutato a ritrovare la sua eterosessualità, e infine che alle persone omosessuali non debbano venire riconosciuti alcuni diritti propri delle persone eterosessuali proprio in nome di questa accettazione delle diversità per cui chi è diverso deve restare tale (è come dire: non facciamo fisioterapia a una persona disabile, ma accettiamolo così com’è! Non riconosciamo alle persone migranti diritti di cittadinanza altrimenti diventano meno diversi!).
Non crediamo che le convinzioni della dottoressa non siano state oggetto di risposta ai ragazzi quando hanno raccontato delle loro esperienze di vita o le loro considerazioni nella decodificazione delle immagini proposte.
Inoltre ci chiediamo come mai l’unica vera differenza oggetto di analisi e approfondimento sia stata quella dell’orientamento sessuale quando rivolgendosi a ragazzini di prima liceo sarebbero potuto essere prese in considerazione “differenze” più vicine ai loro vissuti che oltretutto spesso diventano motivo di atti di bullismo ed emarginazione: gli sport che praticano, la musica che ascoltano, le scuole medie frequentate, gli interessi, le abilità personali o l’attitudine allo studio, l’avvenenza fisica e il successo con l’altro sesso.
Siamo contenti che abbia cambiato idea ed ora ci dia ragione. L’omosessualità è una condizione naturale, non una scelta o un fatto dovuto ad esperienze e all’educazione, come aveva riferito .
Proprio perchè non siamo abituati al fraintendimento e nemmeno mai in tutti questi anni di attività ci siamo permessi di riportare affermazioni non veritiere, siamo pronti ad un confronto pubblico a cui la invitiamo già da ora, così da chiarirci sui punti che riteniamo fondamentali per una corretta educazione dei giovani. Infatti ciascuno può mantenere la propria opinione, ma non è ammissibile mai proiettare le proprie credenze non scientifiche sui giovani adolescenti.
Allo stesso tempo rimane il punto centrale della nostra richiesta, ossia la rivalutazione del progetto educativo che la Provincia e il Comune di Verbania potrebbero intendere ripetere. E’ sufficiente dire, oltre ad averla attentamente ascoltata, che lei faccia parte dell’equipe di Agapo
http://www.agapo.net/documenti/esseregenitori.html
E come Agapo promuova le terapie riparative ed insieme ad esse tutta una serie di pregiudizi nei confronti dell’omosessualità, nonostante il tentativo stilistico e di immagine accogliente e inclusiva:
http://www.agapo.net/linketesti/bibliografia.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Nicolosi
Ci sembra tutto questo più che sufficiente per confermare le nostre preoccupazioni e chiedere, come abbiamo fatto, un intervento urgente delle Istituzioni. Concludiamo ricordandole che Verbania e la provincia del Verbano Cusio Ossola hanno una lunga tradizione di inclusione delle differenze e di rispetto delle diversità, oltre ad una profonda cultura della cittadinanza che si riconosce in quei principi costituzionali non solo di eguaglianza sostanziale e formale dei cittadini, ma anche delle coppie. La parità che ci indica la Costituzione è quella della dignità, dei diritti e dei doveri di ciascuno, esattamente come ribadito dal Presidente della Corte Costituzionale più volte.
C’è molto da fare perché si riconosca quanto la comunità scientifica rileva da moltissimo tempo, piuttosto che anteporre a questo tipo di informazione le proprie credenze religiose o politiche.
Abbiamo scritto alla Provincia, alla Commissione e al Comune di Verbania e stiamo aspettando le loro risposte.
dr. Marco Coppola
presidente Arcigay Nuovi Colori
dott.ssa Elena Broggi
presidente Agedo Verbania onlus